Ma cosa speri ?

“Ma cosa speri ? che lui lo legga e ti risponda ?”

Questo il commento di una mia peraltro simpaticissima collega al riguardo del mio ultimo post su Jovanotti (quello qui sotto)

Quello che lei non sa è che tutto sommato non me ne frega niente, che non è questo lo scopo.
Non essendo lei uno spirito della rete non può forse comprendere che avere un blog ha forse in sé un ché di narcisistico (e lo sanno tutti quelli a cui usualmente rompo le balle con “daidaidaidai leggi il mio blog”), ma è sopratutto il piacere di avere un proprio spazio da qualche parte dove far fluire i propri liBBeri penZieri così… a briglia sciolta.

E’ ovvio che delle volte cerco di scrivere cose divertenti anche pensando a chi le leggerà.
Ma è anche ovvio che ogni tanto volgio fissare delle mie cose che rimbalzano in testa.

Come scrivevo su uno dei primissimi post, di blog ce ne sono diversi. Ci sono quelli veramente seri fatte da persone con le palle che ne sanno un botto di un botto di cose. Ci sono quelli “intimistici”, un po’ un sostituto del vecchio (vecchio?) diario segreto. E ho sempre pensato che tutto sommato la voglia di farsi leggere ce l’hanno.. di farsi scoprire. E’ tramite dei blog che sto scoprendo ad esempio cose di persone che conosco che non avrei mai creduto.

O come dice una vecchia conoscenza:

il blog è forse una delle espressioni più belle di internet, scrivere su di te su ciò che ti appassiona e ciò che ti distrugge ti fa rivivere una seconda volta.

Homen Nomen

Uomo, lo so che ti pesa quel nome lì.

Lo so che quando te lo sei dato non ci pensavi, avevi appena vent’anni e facevi una specie di DJ.
E quel nome lì pareva una genialata.

Non pensavi che alla soglia dei 40 anni sarebbe stata una macchia indelebile.

E c’hai provato eh… Madonna se ci hai provato…

Basta vedere la tua discografia: mi parti con 3 album con dentro il nome Jovanotti e ben 5 che si chiamano Lorenzo.

Ci hai dato dentro, ma la gente ti chiamerà sempre e comunque Jovanotti.

D’altronde dovevi imparare da Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, che una decina di anni fa voleva eliminare quel nomignolo lì.

Lui è stato anche graziato da un faccino fanciulleso all’alba dei 50 eh… ma Pupo è, e Pupo sarà nel sacello.. non ce n’è…

Leggo in una tua intervista che adesso ti piace di pià la “forma contratta Jova”, che da più un’idea di gioia.

Non mi freghi bello… ti sta sulle palle è quello è solo un compromesso.

E te lo dice uno che ha un nickname “cacofonico”. Sai che casini ?

“Piacere sono Adso”

“AZZO ?!?!?”

“hemm.. no.. sarebbe AD-SO”

Ma questa è un’altra storia…

Smanettone

“Uè ! te che sei uno smanettone.. devo fare xyxggx”

Dove con xyxggx si può intendere un sito web, installare una rete, comprare un pc, fotoritocco, acquisizione di filmati, insegnare a “usare il pc” (oddio), ecc. ecc.

Ora, io dico: smanettone sarai te.

Ho passato anni a studiare, ho letto libri, ho frequentato corsi, ho conseguito certificazioni.

E “smanettone” proprio non ci sta.

A parte che fa un chè di nerd e di onanista.
Sembra uno che si pasticcia con una mano mentre con l’altra sfiora la tastiera con lascivia.

E come noi “professional” sappiamo, gli “smanettoni” sono quelli che fanno i danni maggiori, specie nelle aziende.
E in questo senso sono una manna, quando poi bisogna chiamare quello che ne sa sul serio.

“Sono il Sig. Wolf. Risolvo problemi”

Singol

Quando incontro qualche coetaneo accasato la domanda è quasi sempre la stessa : “Allora? ti sei sposato o cosa?”

“No sono (ancora) single”

“Ehhh.. beato te..”

Ora, questa parvenza di invidia non è di solito diretta al pensiero di essere liberi dalla propria moglie/compagna, ma si riferisce alla comune accezione della parola “single”: uomo non impegnato con vita sessuale roboante.

Si pensa quindi che il single sia quello lì che vediamo nei film e nei telefilm, quello che ci viene proposto dalle riviste per maschi.
Un uomo che ha semplicemente scelto di non essere impegnato, e che ritiene più divertente e soddisfacente avere 1000 avventure di una notte, piuttosto che una singola e stabile relazione.

Tutte balle.

O quantomeno tutte balle per quanto riguarda il mio circolo di conoscenze.

I single che conosco io si dividono principalmente in due grandi categorie:

1. chi effettivamente vuole starsene per i cacchi suoi preferendo altre cose alle donne
2. i disperati alla ricerca incessante di una donna

Mentalmente preferisco associarmi alla prima categoria, ma ci sono periodi che scivolo inesorabilmente nella seconda.
Ovviamente in quei periodi lì le donne, che devono avere un fottuto sesto senso, mi rifuggono urlando (tipo Homer Simpson, se ne corrono in giro senza una meta precisa urlando con le mani alzate verso al cielo)

Direi che è corretto coniare un nuovo termine:

“Sei single?”

“Non single. Solo”

“Solo ?!?!?”

“Per scelta ovviamente eh”

Luciano…. 'scolta…

Un giorno ha smesso improvvisamente di farlo.

Oramai era una caratteristica del suo cantato.

Certo, ci si abitua un po’ a tutto e all’inizio non posso negare che mi dava fastidio.

Quella cosa lì del “uiui” di Ligabue era esagerata.
Ogni verso dei suoi testi, finiva inevitabilmente con “uiuiiiii”.

Non dico cose esagerate tipo “siamo qui-ui, già le quattro e, siamo qui-ui”, ma difatto il “uiui” c’era.

Il massimo lo ha raggiunto con Lambrusco Coltelli Rose & Popcorn.
Ricordo che lo ascoltavo a manetta durante la naja, in quei frequenti momenti dove non hai un tubo da fare e devi tirare qualche ora, il mio walkman (essì, son passati un botto di anni eh? manco c’erano gli Mp3) faceva girare la cassettina (peraltro originale) a nastro.

E il “uiui”, diciamocelo, spaccava i maroni un bel po’.

Ma poi ci si affezziona. Dai.

Un giorno il “uiui” è sparito. Credo fosse con la canzone “A che ora è la fine del mondo” (cover che comunque non mi è mai piaciuta un granchè) che sancì la sua fine.

E io mi sono sempre immaginato il manager del Liga che un giorno prende un respirone, decide di afforntarlo e gli dice:

“Luciano… ‘scolta… ‘sto uiui….. bello eh…. caratteristico diciamo… ma mo’ hai un po’ rotto… nulla di personale eh…”

E il “uiui”, quantomeno quello esagerato, è sparito.

P.S.
Sempre meglio di quelli che ai concerti dicono “grrazzieAH”

TecnoMamma

La mia mamma (non è la suo foto questa eh) che già da tempi non sospetti mi usa il cellulare, manda gli SMS e fa largo uso di emoticons (le faccine) non cessa di stupirmi.

Oggi mi ha chiesto la possibilità di avere un portatile connesso a internet in wi-fi (lei ha detto “senza fili”, ok. ma lo sa!)

“Cosa te ne fai”, le chiedo io.
“Voglio usare internet, informarmi, partecipare alle discussioni, e contattarvi (io e mio fratello) con quel coso che usate per chattare (intende il messenger ecc.)”

La mia mamma ne sa proprio un bel tot.

La mia mamma spakka una cifra di powah ! 🙂

Spaliàm, spaliàm..

3 ore ! Dico, 3 ore per spalare la neve dal cancello fino al parcheggio e diseppellire la mia macchina.

E prima trovala la macchina! Visto il parcheggio di fortuna operato l’altra sera è indistinguibile dagli altri cumuloni di neve.

Ok, ne ha messi giù 70cm (vedi foto).
Ok, non capitava da 20 anni.
Ok, dai. Ci sta.

Il problema è che ora mi sento rotto ovunque. Ho dolore in parti del corpo che manco sapevo potessero indolenzirsi.

Eppure ero baldanzoso del tipo “minkiavadoinpalestradaicanottieriespakkodibestia”.

Ti rendi comunque conto che la tua veneranda (vabbè sù, devo smetterla con ‘sta storia… ai 40 manca ancora un po’) e un lavoro da SEMPRE sedentario genereranno sempre più entropia nel tuo corpo di quanto qualunque palestra potrà mai spazzare via.

Oh tristezza… Oh sorte ria..

(picture courtesy of TagliaBlog)

Soccia quanta neve !

Non vedevo così tanta neve almeno dal ‘2.

Dal 2002 intendo.

Non voglio esagerare ma ci sarà quasi mezzo metro e ne continua a venir giù un bel po’.

La mia via è una di quelle viuzzine laterali che non vengono prese in considerazione dall’amministrazione comunale se non ad avvenuto disgelo.

Quindi tipo in marzo sentirò il rapare della lama sull’asfalto oramai nudo. E sarò garrulo.

Non si riesce ad uscire di casa, ma sopratutto anche riuscendoci e vista l’intensità della precipitazione, non si sa se si riuscirà a ritornarci.

Il bello è che al momento sono a casa. E i ricordi volano a quando da bambini nevicava così tanto che le scuole chiudevano.

Oh neve neve. Oh candida neve.
Dove cazzo eri ‘sto Natale ?

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