Manichini

Da qualche tempo tutti i manichini di tutte le vetrine hanno i capezzoli.

I capezzoli a vista intendo. Che si vedono un bel po’.

Ora, io lo noto. Non dico che mi turbano. Anzi proprio no.
Però mi chiedo perchè.

Lo status naturale del seno femminile non mi pare così.
A meno che non faccia freddo o altre cose.

Durante la pubertà mi “scaldavo” anche solo per le spalline a vista.
Ora immagino che i ragazzini, abituati ad essere bombardati da ben altro, non ci facciano manco caso.

Allora perchè ?

Forse che quei manichini vengono pure buoni per usarli come appendino ?

Green Day e la Politica

Leggo su Rolling Stone l’ennesima intervista ai Green Day.

Il loro album American Idiot ha venduto un botto in tutto il mondo.

Un album che ha sancito la rinascita del gruppo e che li ha trasformati da gruppo punk/scazzo a trio politicizzato e impegnato contro l’amministrazione Bush e tutti i casini che ha combinato.

Tutto l’album, che viene definito la prima opera punk/rock, è intriso di questo impegno, che raggiunge il suo culmine con il no alla guerra di Wake me up when september ends.

Leggo l’articolo. Leggo del loro impegno. Leggo di quanto dicono durante i loro concerti. Del messaggio urlato alla fine “loro non hanno il potere! non lasciate che vi comandino!”

Leggo e penso “minkia quanto spakkano!”

Poi penso a tutti quelli che ho visto ascoltare e ballare American Idiot.
E penso che, sapendo loro poco e nulla di inglese, di tutto questo impegno non sanno proprio una bella bega.

Per loro tutto l’album è un contenitore di canzoni molto belle ma incomprensibili cantate dal fighissimo (uh?) Billie Joe Armstrong.

E tutto l’impegno si fotte. Alla grande.

Perso nella traduzione

L’altro giorno mi è capitato di dare un’occhiata alla sezione film in uscita di un magazine; elenco dei film in uscita nelle sale con allegata scheda con la seguente dicitura:

Titolo del film: My beautiful friends. Titolo originale: My beautiful friends

e via così per tutti i film stranieri successivi.

Mi sono improvvisamente reso conto come l’inglese sia stato completamente sdoganato in questo settore che al massimo si limita ad aggiungere la traduzione, o una sorta di breve spiegazione nel sottotitolo (“About a boy – Un ragazzo”; “Lost in translation – L’amore tradotto”) e la memoria è corsa subito ai “favolosi anni ’80” quando vigeva la moda non solo di tradurre tutti i titoli dei film (con evidenti eccezioni come “Rambo” 😉 ), ma di stravolgere completamente il titolo.

Ricordo un caso eclatante di un filmetto sulla swinging-london che in italia uscì con il titolo “grasso è bello” (riferimento forse alla burrosità di una , e solo una, delle protagoniste) che mi capitò di vedere in lingua originale con il titolo “hairspray” (lacca per capelli).

Ma i “favolosi anni ’80” erano favolosi anche e soprautto per essere stati l’ era d’oro dei videogiochi; mi sono quindi divertito ad immaginare cosa sarebbe successo se quella tendenza nei titoli dei film fosse stata applicata ai nostri tanto amati videogiochi.

Con terrore immagino di ritrovarmi a giocare a “mezza-vita 2” o a “scossa 3”, o peggio ancora seguendo la moda attuale un “Half-Life 2 – il Dr. Freeman e gli Alieni”. E via così 🙂

Ma a questo punto mi chiedo: abbiamo davvero rischiato negli anni ’80 di ritrovarci tutti a giocare con “Pac-Man, l’uomo pacco?”

Dedorante Sociale

Questa mattina dopo la consueta docciona (anche se la caldaia mi fa impazzire e dopo un po’ mi da solo acqua gelata.. ma al mattino un po’ ci sta dai…) mi preparo a spalmarmi il mio deodorantone roll-on sotto le acelle.

Un gesto consueto, rituale. Tanto che manco ci pensi più.

Causa mano ancora bagnaticcia l’oggetto mi è scivolato lentamente ma inesorabilmente per terra spaccandosi e spargendosi sul pavimento.

Ora, io mi chiedo come mai l’abbiano fatto in vetro invece della sana, santa e rimbalzevole plastica, fatto sta che una volta diligentemente raccolto l’appiccicoso prodotto mi sono reso conto di non averne un altro.

Panico.

D’un tratto realizzo che buona parte delle mie relazioni sociali, o del buon esito di esse, dipendano dal contenuto (peraltro sconosciuto) di un oggettino talmente presente nella tua vita che manco ci fai più caso.

E’ passato tanto di quel tempo dalla tua odorosissima pubertà che manco ti ricordi se puoi reggere una giornata lavorativa – sedentaria comunque – senza l’ausilio dell’utilissimo anche se chimico unguento.

Ma come facevo prima ? non ricordo cose tipo che spazzolavo foglie di mentuccia sotto la sudevole parte… o cose così.

Realizzato quando ne dipendo, ne ho pianto…

Flying Car

Gugl Maps spakka. Non ce n’è…

Conosco persone che ci passano le ore.

“Hey guardiamo la statua della libertà a NY”. E cose così

Ma stamattina mi hanno girato questo link di cui foto qui a sx.

Pare che questi famigerati, già denunciati perchè mappano pure le installazioni militari USA, siano riusciti a portare la prova che le macchine volanti esistono !!

E ora mi aspetto lo Yeti.

Come minimo.

Riviste per Maschi

Ero uso comprare diversi magazine “maschili”.

Max, GQ, Maxim, etc., non mancavano mai tra i numerosi acquisti dal mio – peraltro felicissimo – edicolante.

Parliamoci chiaro eh.. non sono certo il tipo “GQ”, il metrosexual, il fighetto, lo “scopatore, lo squalo mangiafemmine, il cecchino che non ne sbaglia una.

Non sono quel tipo di uomo lì – delle volte, mio malgrado – e non compravo certo quelle riviste per sbavare su quello che non sono e che tutto sommato non sarò mai.

Il mio acquisto era il più delle volte banalmente e tesosteronicamente stimolato dalla copertina, nonchè dalla mia solita curiosità morbosa.

Gli articoli di costume erano il più delle volte interessanti, il resto erano paginoni pieni di gnocca. E ci sta eh.

Ma gli articoli che mi facevano letteralmente impazzire erano quelli stile “the sex guide to the maximum of pleasure”.
Tutti un “I preliminari che non scorderà mai”, “Come gestire tre relazioni”, “Falle raggiungere il massimo del piacere”, “Il Punto G esiste, prova a farla impazzire”, “Falla ululare come una cagna in calore”.. .e via così 🙂

Il problema è che davano sempre per scontato che uno entra in un locale trendy, non so un wine bar o un sushi bar; guarda una, se la porta a casa e può mettere in atto tutti quei preziosi consigli.

Voglio dire… è scontato che un uomo che legge quei magazine abbia solo il problema di gestire il via vai del pied à terre e ovviamente di come fare un figurone.

Ovviamente.

Ma dove sono quelle guide per il passo leggermente prima ?
Com’è che è così scontato che il single sia una specie di aeroporto per femmine in calore ?
Che tutti ‘sti single abbiano centinaia, che dico, migliaia di rapporti occasionali ?

Io di single (maschi) ne conosco un botto.

E leggiamo tutti Rat-Man.

Almeno un po’ si ride 🙂

Pub, DiscoPub, e quant'altro

Gestori dei Pub, ascoltatemi.

C’è una cosa che dovete sapere.

Acoltate, quindi.

La gente viene al pub per bere una birra e ciaccolarsela (dal dialetto lombardo: chiaccherarsela) alla grande e al limite – al limite – ascoltare un po’ di buona musica di sottofondo.

Ok, non sto a qui a sindacare sul concetto di “buona musica” che è argomento troppo soggettivo e non finiamo più.

Parliamo del Santo Concetto di “Sottofondo”.

Un tappeto sonoro è assai piacevole, ben dispone i presenti e agevola il dialogo.
In caso di uscita con tipa il maschio spera che anche questo serva a ben disporla a… (no spetta.. qui lasciamo stare va..)

Perchè allora mi alzate il volume a manetta ? Qual’è il segreto nascosto gelosamente dalla vostra setta di nuovi osti ?

E sopratutto perchè più c’è gente (e quindi già più casino di suo) e più l’alzate?

Se vado al pub tipo alle 19 non c’è quasi musica. Alle 24 già non se ne può più e conviene sfruttare la pausa paja (dal lombrado: paglia, quindi sigaretta) per farsi quattro chiacchere magari al freddo ma in tutta tranquillità

Gestori dei Pub… rispondete!

Le Cronache di Narnia

Infine l’ho visto pure io.

In realtà è stata una richiesta di mia madre, che adora andare al cinema, ma ha la maledizione di un marito che si addormenterebbe anche duranta la proiezione di “Rocco si fa Bernie”.

Visto. Caruccio. Scontato se vogliamo il tema dell’eterna lotta tra il bene e il male, ma tutto sommato piacevole.

Solo tre cose ho da dire:

  1. Chi caspita ha doppiato il leone Aslan? Appena ha parlato sono cadute le balle a tutti i presenti.
    A me sembrava avesse quell’accento bielorusso che hanno le signorine dei navigaotri satellitari quando dicono “se-è- possibile -effeTuare- una -deviazione-AU”.
    Mia mamma sosteneva che fosse Mal dei Primitives, quello che cantava Furia e Parlami d’amore Mariù (credo sia pure andato ad un reality), ma nei titoli di coda abbiamo capito essere invece Omar Sharif. Il perchè non si sa. Boh.
  2. Il cinema era ovviamente pieno di bambini. Che ovviamente non capivano molti passaggi.
    Ritengo che certi film per bambini siano troppo difficili per i bambini troppo piccoli, ma questo è un altro discorso e casomai è colpa dei genitori.
    Ok quindi, i bambini continuavano a fare domande “ma chi è quel signore?” “ma era superman?” “quello con i denti è dracula?” ecc. ecc.
    E fin qui bon.
    Peccato che alle mie spalle c’era l’unico caso di padre che si faceva spiegare certi (difficilissimi eh) passaggi dal figlio manco diecienne. Boh.
  3. I trailer dei film rovinano molto. Quando è morto il leone (ok, parlava strano ma non meritava di morire solo per quello, altrimenti Biscardi andrebbe scuoiato) già sapevo che sarebbe in qualche modo risorto perchè avevo visto i trailer in TV con lui che combatteva nella battaglia finale.
    Molto del pathos è andato rovinato. Che merda.

Ovviamente in qualche scena mi sono un po’ commosso (ma la mia mamma singhiozzava…hehhe); guarda te che tare vado ad ereditare 😉

Homo Connectus

Sono un “Homo Connectus”. Non ce n’è.

Se non c’è internet, se non c’è un PC connesso da qualche parte, qualcosa dentro di me scricchiola.

Molto di quello che so, di quello che parlo, di quello che mi incuriosice e che volglio approfondire lo devo alla Rete delle Reti.

Oggi per esempio ho sentito il termine steganografia e sono corso subito sul fedele amico gugl. Cosa farei senza di lui o senza Wikipedia ?

L’altro giono parlano di Adriano Sofri al telegiornale. So a grandi linee chi è e cosa a combinato. Ma so davvero tutto?
Un vecchio portatile sempre pronto e collegato alla rete wireless di casa mi ha prontamente dato la risposta.
Ora so meglio chi è e cosa ha fatto. Minchia…

Ma non è solo quello (che diciamocelo.. fa anche un po’ tiroso e menosetto..).
Sono le cose che girano, i video strani, le notizie impossibili, i fatti inspiegabili, le foto che “uè sarà un fotomontaggio dai non è possibile”, i siti pacco, i blog, ecc. ecc. (ma ecc ecc un bel po’ eh)

E ne ho sempre fame, ne ho sempre voglia.
Come dico sempre sono “curiosamente morboso e morbosamente curioso” 🙂

E’ che se non frequenti altri Homini Connectus ti sembra di essere un po’ fuori dal mondo.
Argomenti diversi, nessun territorio culturale simile.

O forse quelli fuori dal (nuovo?) mondo sono loro ?