La Barzelletta Che Fa Ridere Solo Me (46)

Una scimmia sta seduta su un albero e si fa una canna.

Una lucertola passa lì sotto, guarda in alto e dice:

“Ehi! Che stai facendo?”

La scimmia le dice:

“Sto fumando una canna, sali e fatti un tiro!”

Così la lucertola sale, si siede accanto alla scimmia e si fanno un po’ di canne.
Dopo un po’ la lucertola dice di avere la bocca asciutta e va al fiume a bere. La lucertola è così fuori che si sporge troppo dalla riva e cade nel fiume.

Un coccodrillo vede la scena, nuota fino alla lucertola e la aiuta a raggiungere la riva, poi le chiede:

“Ma che stai a fà?”

La lucertola gli racconta che stava su un albero a farsi la canne con una scimmia, si è sballata troppo, ed è caduta in acqua mentre beveva.

Il coccodrillo, che non vede di buon occhio il consumo di sostanze psicotrope, va allora nella giungla, trova l’albero dove la scimmia si sta finendo l’ennesima canna, guarda su e dice:

“Hey, tu!”

La scimmia guarda giù e fa:

“Caaaaaazzo… da pauuuuraaaa… ma quant’acqua hai bevuto?!?”

La Barzelletta Che Fa Ridere Solo Me (42)

Al reparto alimentari si presenta un omino di Cinisello con faccia da pignolo e piantagrane, e chiede al commesso mezzo cocomero.

“Un momento solo signore, devo chiedere una cosa al responsabile”.

Il commesso si avvia verso gli uffici direzionali senza accorgersi che il cliente lo segue.

Entra nell’ufficio del responsabile e prorompe:
“Direttore, c’è un cretino di la’ che mi ha chiesto mezzo cocomero”.
Cenni disperati del responsabile, che ha visto il cretino in questione.
Il commesso si gira e, senza fare una piega, dice:
“E poi ci sarebbe questo gentleman che sarebbe interessato a prendere l’altra metà”.

Risolta la situazione, il responsabile e il commesso si ritrovano da soli nell’ufficio:
“Giovanotto”, dice il direttore, “stava per combinare un bel disastro, ma non ho potuto fare a meno di ammirare il sangue freddo con cui ne è uscito fuori.
Vorrei sapere qualcosa di più sul suo conto. Come si chiama?”.

“Mi chiamo Pasquale Quagliarulo, signore, e vengo da Napoli, città di grandi calciatori e grandi mignotte”.

Il direttore: “Mia moglie è di Napoli……”.

“Ah, si’? E in che ruolo gioca?”.

(@ by VoitureCafe‘)

La Barzelletta Che Fa Ridere Solo Me (41)

Ci sono tre ingegneri in macchina, un ingegnere meccanico, un ingegnere elettronico ed uno informatico. Improvvisamente il motore della macchina si mette a tossire e si spegne.

L’ingegnere meccanico dice: ” è chiaramente un problema alla pompa della benzina.”
L’ingegnere elettronico risponde: “Non dite idiozie è un problema alla centralina elettronica.”
L’ingegnere informatico infine propone: “Sentite ragazzi perché non proviamo a scendere e risalire… ?”

(ah quanta verità… :P)

La Barzelletta Che Fa Ridere Solo Me (40)

In una fattoria abita una bella ragazza di 18 anni.
Non si è mai mossa dalla sua fattoria, tutta la sua vita è stata a dar da mangiare alle galline, pulire i maiali, mungere vacche…
Un giorno succede che ricoverano la sua mamma Elvira in ospedale a Grosseto per farle delle analisi.
Arriva la domenica e dato che la mamma Elvira è ancora in ospedale, la ragazza decide di andare a farle visita.

Si veste con il vestito migliore e si avvia alla fermata della corriera, ma dopo un’ora di attesa, stufa di aspettare, decide di fare l’autostop.
Immediatamente si ferma un bel ragazzo su una spider:

“Dove Vai ?”
“Vado a trovare la mia mamma Elvira che è ricoverata in ospedale a Grosseto”
“Sali, ti accompagno io!”

Sale in macchina e comincia a guardarsi intorno.

“Ma che bella macchina che hai! Che lavoro fai ?”
“Il disc jokey!”
“Il disc jokey ?? Quelli che fanno le dediche alla radio ?? Me lo faresti un piacere, la dedicheresti una canzone alla mia mamma Elvira che è ricoverata in ospedale a Grosseto ??”
“Ma certo!” risponde il ragazzo (che non era scemo) mentre si accosta in una stradina di campagna “Però io faccio un piacere a te se tu ne fai uno a me!” e se lo tira fuori!

Lei lo guarda e arrossendo “No, no, non l’ho mai fatto!”

“Dai, vedrai che ti viene spontaneo, non fare la sciocca!”
“No, no, non l’ho mai fatto e poi mi vergogno!”
“Dai, tanto non ti vede nessuno”
“E va bene, ci provo” lo prende in mano, si accuccia, avvicina la bocca, la apre e…….

“Dedico questa canzone alla mia mamma Elvira che è ricoverata in ospedale a Grosseto!!!”