Un Vecchio

D’improvviso mi viene da cantare il “Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla seraaaaa” (rigorosamente scimmiottando una “r” moscia da paura) del mai troppo celebrato Francesco Guccini.
Ma la trista vicenda è un’altra: ho sempre utilizzato l’affermazione “un vecchio, sono un vecchio” in riferimento al mio evidente decadimento fisico che, grazie ad una precisa scelta composta da un misto letale di famelicità e sedentarietà,  peggiorava palesemente con un trend direttamente proporzionale al passare del tempo.
MA, e c’è un “ma”, mi sono sempre detto che il Vero Vecchio era quello morto “di dentro”, quello non tanto con l’encefalogramma piatto, ma quello che aveva rinunciato a vivere i tempi, quello rinchiuso un un guscio fatto di ricordi, di abitudini, di routine. In breve “il Giovane Vecchio è colui che anche a 30 anni ha perso la Curiosità”.
E mi ripetevo che io, a 40 e passa, ero ancora lì a cercare cose nuove: nuovi stimoli, nuove idee, nuova musica; mentre dei miei coetanei già dai 30 anni si erano chiusi in un loop fatto di Pink Floyd, Metallica quando non Europe.
E invece io giù a cercare gruppi nuovi, nuove tendenze, Nuovi Suoni.

L’altro giorno però ho dovuto rispondere alla domanda “ma tu che musica ascolti? cosa stai ascoltando in questo momento?”; e lì parto con il sorrisone di quello fiducioso, di quello che è al passo coi tempi e sento me stesso enunciare:
“ma… dunque… ultimamente mi sono ributtato su dei Vecchi Classici ed in effetti sto ascoltando:

  • Foxtrot dei Genesis
  • Selling England by the Pound dei Genesis
  • The Final Cut dei Pink Floyd (oh.. uno degli album più tristi della storia eh)
  • Arena dei Duran Duran (OMMIODDIO!!!! Essì, in un rigurgito anni ’80 – anche se tecnicamente ero Spandau – mi sono ritrovato ad ascoltare Simon Le Bon e soci prima del declino)
  • Ed infine, bomba delle bombe, una compilation con i successi dei Pet Shop Boys!!!!

Oh mamma…”

Ma forse la verità è un’altra. Se è anche vero che sto ascoltando cose nuove ma decisamente progressive e che quindi ascoltano in due (Ma i Sigur Ros si possono tecnicamente definire “nuovi?”, mi sa di no…), forse è vero altrettanto che il panorama musicale non sta offrendo nulla di nuovo ed eclatante, ché oramai di musica buona non ce n’è davvero più e che ai miei tempi sì, sì che c’era della roba buona in giro, altro che ora con i ragazzini che vanno in giro conciati come….

OMMMIOOODDDIIOOOOOOOOOOOOOOOO!!! (sono un cazzo di vecchio)

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