Ah, questi svizzeri..

Scivola nella vasca e si autoimpala con lo sturalavandino

Un cittadino tedesco residente in Svizzera ha rischiato la vita autoimpalandosi con uno sturalavandino.

L’uomo, Sig. Dieter Bayer, 79 anni, non trovando il tappo della vasca da bagno ha optato per sostituire temporaneamente lo stesso con il pericolosissimo arnese. Purtroppo per lui, mentre usciva dall’acqua, è scivolato su un pezzo di sapone e, cadendo all’indietro, è rimasto impalato.

Sua moglie Frieda, 68 anni, ha sentito le grida e, senza neppure andare a vedere cosa fosse successo ha chiamato l’ambulanza. Stando a quanto raccontato da un medico, l’uomo, ora in piena salute, “ha subito delle ferite gravi e potenzialmente fatali”.

I traumi interni sono stati riparati con un intervento durato otto ore, quelli psicologici, probabilmente, richiederanno ancora molto tempo.

fonte: Tiscali

(thx eb)

FX, un uomo non vede altro

Già qualche mese fa mi ero scagliato contro questo canale “pensato per l’uomo”.

Sono ancora parecchio deluso e alle volte disgustato dalla sua programmazione, ma esercito il Santo e Sacro Diritto in forza a qualunque Possessore di Telecomando: cambio canale.
Anzi, lo salto.

Però, come per’altro per il lancio ai tempi, stanno facendo delle pubblicità che trovo ironiche e geniali nel loro minimalismo.

Tappezzare Milano di cartelloni con la foto di una patata o di due pere e dire “un uomo non vede altro” mi fa molto rrrrridere.

Bravi. Bello. Geniale.

Ma il canale non mi piace lo stesso. E bon.

Un tranquillo week end di paura

Venerdì
Sera: smonta i mobili del soggiorno e rimontali in garage (che è di lamiera e sotto il solo raggiunge la temperatura interna di un altoforni)

Sabato
9.00: Ritira il furgone a noleggio
9.30: Arrivo a casa e carica il frigo (che hai venduto)
10.30: Arrivo a Milano. Caricare un frigo, una lavatrice, smontare e caricare due armadi e una libreria. Più scatoloni, specchi e ammenicoli vari.
12.30: Partenza per Varese.
13.15: Pranzo veloce dai tuoi con energizzanti spaghetti al pomodoro.
14.15: Ritorno a casa per scaricare quanto preso a Milano e buttarlo in casa alla bell’e meglio
14.45: Partenza e sosta veloce al Leroy Melrin (liruà merlen) per acquisto di 7 lt di tempera, teloni, carta e varie.
15.20: Arrivo a Milano. Stendi i teloni, copri battiscopa e stipiti con la carta gommata ed inizia a tinteggiare.
17.00: Pausa caffè + tè freddo pietoamente offerto da una simpatica vicina.
20.00: Finite la tinteggiatura di 30mq più soffitto alto 6 metri.
20.30: Finite le pulizie si parte per casa.
20.35: Double Whopper menu al Burger King che c’hai una fame che ti magneresti un braccio.
21.15: Arrivo a casa dei tuoi per ritiro Pargolo Peloso. Caffè.
22.15: Casa. Cadi stravolto nel letto e per la troppa fatica non ti addormenti fino alle 00:30.

Domenica
6.00: Sei sveglio come un grillo. Stravolto ma sveglio.
6.15: Caffè.
6.30: Montaggio armadi.
10.30: Ricadi distrutto nel letto e dormi fino alle 11.30
11.30: Doccia e altre cose e pranzo dai tuoi (che in casa è impossibile cucinare)
12.30: Riconsegna Furgone
14.30: Monta, sposta, apri scatoloni, sistema, ecc ecc
18.00: basta…

Lunedì
…sono uno zombie…

Un nuovo arrivato…

Ieri sono arrivato a casa e c’era questa piccola sorpresa. Un gattino maschio ancora senza nome.
Non stiamo perdendo le speranze di ritrovare Harlock eh, e abbiamo passato l’altra sera a lasciare nelle cassette delle lettere del vicinato un volantino con foto, descrizione e numeri di telefono.
Avevamo già in progetto di prendere un terzo pargolo peloso. E tanto Harlocco tornerà 🙂

Il nuovo arrivato ha passato la notte facendo le fusa che pare un motore diesel e dormendo “a sciarpa” sulla mia gola.
Va anche tanto pazzo per la mia barba (che ultimamente tengo lunghina e tento di farla “a punta”).

Ovviamente essendo io un omone e lui uno scricciolo di 10cm non ho chiuso occhio nel timore di fare una frittata di gattino bianco e rosso.

Trovargli un nome è difficile. É così piccolo e batuffoloso che c’è il rischio che “qualcuna” lo voglia battezzare con nomi puffosi tipo “miciu, maiu, puffo, batuffolo” ed altre cose vagamente gaie.

Ripley che con la vacanza di Harlock si sentiva di nuovo la regina della casa, ha passato la notte nascosta da qualche parte a soffiare e rognare. Pensavamo che un gattino così piccolo potesse risvegliare in lei un sopito istinto materno che evidentemente non esiste. Ma si abituerà 🙂

Per il nome non ci sono ancora molte idee. Abbandonata la vena dei cartoni animati d’annata inaugurata con il gattino nocciolino datosi alla macchia stiamo cercando qualcosa di nuovo.

Anche se stamattina vedendolo correre come un razzo sul pavimento lo chiamavamo “Freccia”.

Si vedrà 🙂

Oh Gaudio… Oh Tripudio….

Pare (e dico pare) che Mastro G mi stia re includendo.

Dovrei dirlo a bassa voce che non si sa mai neh… anzi vah, lo dico.

Pare (e dico pare) che Mastro G mi stia re includendo nel suo cazzo di indice.

Ora ho il timore di fare qualsiasi cosa, anche solo cambiare un’immagine che mica che mi si re incazza e devo tribolare altri mesi a capire perché

Quindi shhhhhhhhhhhhttt

E dopo profonda riflessione…

É da un po’ che ci penso.

Dapprima incuriosito dalla trasmissione REPORT su RAI 3, poi da questo post di Matteo Bordone ed infine dal blog de Il Pisano mi sono finalmente deciso a comprare la famosa brocca.

In pratica e per chi non ha voglia di andare a leggersi tutta quella roba lì (ovvero circa il 90% degli utenti internet) procederò per punti:

  1. L’Italia è praticamente l’unica nazione al mondo dove esistono tutte ‘ste marche di acque minerali
  2. É un business enorme.
  3. Le società spendono un sacco di soldi in pubblicità (aumentando il costo finale del prodotto) e in fin della fiera fanno tutte capo a pochi grandi gruppi (i soliti)
  4. Le aziende produttrici sono completamente automatizzate e danno lavoro a pochissima gente.
  5. L’acqua del rubinetto è buonissima nel 90% dei comuni italiani, al limite ha problemi di sapore dovuti al calcare o al ferro. Ma è UGUALE a quella nei supermercati.
  6. Le acque in bottiglia sono TUTTE UGUALI, le diversificazioni sono solo frutto di abili agenzie pubblicitarie. Una vale l’altra.

Va inoltre aggiunto il tedio di comprare le casse e trasportarle in casa e il fattore inquinamento dello smaltimento di tutto quel PET.

Non ultimo il fattore economico.

Ecco che con una caraffa da una ventina di euro ed un filtro che si consuma dopo 100 litri (cento!) del costo di 3 euri risolviamo il problema.

E grazie al Santo Dio dell’ E-Commerce una caraffa e 6 filtri sono in viaggio per Morazzone(VA) con arrivo previsto in settimana.

Uomo, è una scelta (la mia) vantaggiosa per tutti. Per me che risparmio e per te che non inquino.

Pensaci.

Harlock non torna…

Io posso anche capire che un maschio arrivato ad una certa età senta l’esigenza di allontanarsi quel po’ dal nido per cominciare a sentire quella sensazione lì di essere adulto.

É come quando verso la fine della tua pubertà cominciano a darti del lei nei negozi e a non dirti più “e tu cosa vuoi”? (sensazione che all’inizio ti piace un sacco ma che con gli anni impari ad odiare quando trovi un 20enne che ti tratta come un pensionato.. ma questa è un’altra storia..)

Io a 16 anni per provare quel brivido di maturità e mosso da libri come “Sulla Strada” e “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” mi spinsi con la mia Cagiva ST 125 fino addirittura a Carugate senza avvisare i miei del mio ritardo nel rientrare a casa di ben 3 ore !!!!

Quindi Harlocco, ti posso capire.

Ma ora sono 5 giorni.

Abbiamo girato per le strade (vicino a casa c’è una provinciale dove tutti vanno a fuoco, pure io) temendo il peggio e non ti abbiamo trovato. Girato per i prati e non ti abbiamo visto.

É vero che ho avuto altri gatti maschi che stavano via anche un mese per poi tornare ridotti ai minimi termini. Ma quelli avevano le palle.. inteso in senso stretto.

Non posso nemmeno credere che tu abbia trovato una casa più accogliente, visto che a casa nostra praticamente il padrone sei tu che ci cazzi con un miagolio infastidito se durante la notte oso muovere la gamba dove hai appoggiato la testolina… e la ciotola della pappa è sempre ricolma.

Quindi torna cazzo. E subito. Che la mamma non dorme ed è triste.

Torna.