Sant Ambreus

E’ una prerogativa tutta milanese che tutto si fermi durante la festa del santo patrono.

Durante Sant’ Ambrogio a Milano tutto si ferma, tutto chiude.

Certo ci sono degli innegabili vantaggi legati alla viabilità metropolitana, tanto che stamattina partire dalla capitale economica e finanziaria del nostro Paese dava quel chè di surreale… tipo un ferragosto toh…

I milanesi al Sant’Ambrogio non ci stanno più dentro e oramai anche se l’azienda dove lavori sta fuori i confini cittadini, basta che sia fondata da un meneghino DOC che si tende a chiudere o a vedere frotte di milanesi nostalgici rimanersene a casa.

Ecco, questa cosa stona. Il milanese ha la sboronaggine di pensare che siccome è il patrono suo, si fermi anche il resto d’Italia… ma che dico.. il resto del mondo !

Quindi ti trovi un’azienda mezza vuota ma che gestendo servizi su tutto il territorio nazionale è in mezzo ai casini di tutti i giorni, come una qualunque giornata lavorativa.

Già da buon varesino i milanesi tendono a starmi una puntina sulle balle… ecco.. oggi una puntinina di più.

Quando i telefoni erano bianchi

E’ indiscutibile.

E’ in atto una guerra.

Ma anzichè a legnate, a proietili, a bombe, a sputi o a chessoio… è una guerra a suon di VIP… o di sedicenti tali.

I contendenti sono diversi, e hanno diversi stili.

Un paio si tengono il classico testimonial (o Endorser a voler fare proprio i precisini spaccaminchia) fisso, tipo che uno ha due calciatori e l’altro il tris di comici.

Ma due dei contendenti ci stanno dando dentro di strabella…. e stanno esagerando

..cioè siamo partiti da Claudio Amendola fino ad arrivare a Paris Hilton (a prposito, consiglio ai più che non l’hanno ancora fatto di scaricare il suo video porcello che è sempre un bel vedere eh), da una parte e da Christian De Sica fino a Sophia Loren dall’altro.. e il tutto passando da Pippo Baudo, Linus e Albertino, quellavallettachefacevaipompiniaidirigentiraichenonmiricordoilnom e chi più ne ha più ne metta..

Niente da dire eh… ma ho solo paura che non si fermeranno più…

Caldo & Freddo

Quando ero bambino avevamo appeso sul muro del cortile uno di quei termometri da appendere sui muri nel cortile.

Aveva una colonnina centrale di mercurio blu e sui due lati due scale numerate tremendamente diverse che correvano a salire verso l’alto per finire con due lettere: a sinistra C, a destra F.

E un pallino, tipo così °

Ero piccolo, e la gente mormorava, e nella mia infinita ingenuità la spiegazione più ovvia fu: uno è il Caldo e l’altro è il Freddo.

Però la cosa mi mandava ai matti, visto che la colonna del prezioso liquido sensibile (delle volte anche troppo, che poi a tirarlo sù è sempre un problema) alla temperatura era una sola… e sopratutto perchè la colonna del °F(reddo) terminava con un numero bello grosso… ma tanto più grosso di quello del °C(aldo).

Poi in V elementare la maestra ci spiegò dell’acqua che ghiaccia e che bolle e di quel furbacchione svedese di Celsius (dalla svezia vengono l’Ikea, le polpettine e i termometri smart) e di quel piantacasini crucco di Fahrenheit che non so per quale motivo decise che l’acqua dovesse ghiacciare a 32 gradi e bollire 212.

E lì, finalmente, capii.