Bacini e Bacetti

Sempre tra le nuove tendenze, anche se non nuovissima in questo caso, è diffusa l’usanza dei “bacetti” di saluto.

La regola vigente, quantomeno dalla mie parti, impone di darne 3… che sennò “porta sfiga”.

Fin qui tutto bene. Non fosse che la modalità dei “bacetti” non si consuma in un sano schiocco di labbra sulla guancia ma in un accostare le guance simulando il suono del bacio.

E questo quando va bene. La maggior parte delle volte si mima il movimento ma le guance stanno a un bel 5/10 cm di distanza, e si emette un suono che può essere rappresentato da “muà-muà-muà”

Io non sono uno molto “toccaccioso”. Non mi piace un granchè essere tocchicciato senza motivo, e nemmeno adoro mettere le mani addosso a qualcuno (non nel senso di botte).

Figuriamoci a baciare….

Ma preferisco un sano e affettuoso bacetto da una amica sulla guancia che quella macchietta del muà…

Ciccia… o mi baci affettuosamente perchè ti va sul serio, oppure lassa stà.

Meno ipocrisia, più amore per tutti.

Baci.

Occhi Aperti!

Ma da quand’è che c’è ‘sta usanza di guardarsi dritti dritti negli occhi, magari sgranandoli a palla, per un brindisi?

E c’è pure gente che se non la guardi così si incazza pure ! Ti dice “hey, ma dove stai guardando?”

Secondo me ora tutti sgranano gli occhioni giusto per stare tranquilli, con l’effetto che ad ogni bicchierata sembriamo tutti tanti gufi.

Eppure io prima di questa nuova tendenza ricordo che i brindisi si facevano normalmente, senza troppe balle.

Ricordo male ?

Lost in Translation spakka!

Come al solito faccio sempre quello che non va a vedere i film quando tutti ne parlano.

Un po’ è anche un periodo che il cinema non mi sfrugulia tantissimo, e un po’ è proprio come ho detto: se qualcuno mi dice “vai a vederlo che è belliZZimo” io non ci vado per partito preso.

Avevo quel film lì da un po’ e la convalescenza mi ha spinto a buttargli un occhio.

Ok, sono un pirla. Il film è davvero bello.

La storia dell’incotro di due persone profondamente diverse (non fosse altro per la differenza di età) ma con due anime davvero simili, nel sottofondo di una città ed un popolo incomprensibili (o intraducibili).

Geniale. Brava Sofia Coppola, bravo Bill Murray (tra i miei preferiti da sempre) e brava anche la bellissima Scarlet Johansson.

Ho adorato sopratutto il finale. Non poteva che finire così, non nel senso della scontatezza, ma per il fatto che tra due anime di quella pasta quello è l’unico finale possibile.

Essì.. sono proprio un pirla 🙂

Lapo… maddai…

Tutti ci ricordiamo del famoso scandalo di Lapo Elkann salvato pare per poco da una overdose dovuta ad un coktail di varie droghe, tra le quali la cocaina.

Tutti ci ricordiamo che il fattiaccio avvenne a casa del “trans Patrizia“, da parecchio tempo (pare) amico/a del rampollo di casa FIAT.

Si è pure detto che il famoso rapporto con Martina Stella (mui gnocca) fosse solo un bluff, per distogliere l’attenzione dei media dalle vere tendeze del biondo manager.

Domenica faccio la solita abboffato di gossip a casa dei miei e scopro che la nuova storia di Lapo con Magda Gomes (forse ancora più gnocca della Martina) viene strombazzata con pagine e pagine di servizi su tutte le riviste scandalistiche che si rispettano.
Si ipotizzano “notti bollenti” tra i due e si correda il tutto con decine di foto sgranatissime.

Ora, tutto questo puzza troppo di campagna mediatica per ricostruire un’immagine di vero uomo al “povero” ragazzone.

“Guardate siori e siore, non solo non era gaio ma addirittura si tromba come un riccio questa gnocca da paura.” “visto quant’è macho?”

bah… Lapo… maddai…

Differenze…

Solo oggi ho scoperto che esiste differenza tra vagina e vulva.

Io pensavo fossero tutto sommato la stessa cosa.

Anche perchè si usa molto di più vagina che vulva, come testimonia il famoso “I monologhi della vagina” di Eve Ensler.

Sinceramente e onestamente mi chiedo non solo quanti uomini lo sappiano, intendo quelli non laureati in medicina o simili, ma sopratutto quante donne.

La cosa più triste è che lo scoperto durante una puntata dell’ odiato Love Line, dove una sagace Camila ci teneva a precisare che nelle famose Avventurine la protagonista non è una vagina ma una vulva (sic)

Niente resto?

L’ influenza mi tiene ancora relegato alle calde coltri di casa mia, e in queste ora di relax (chiamiamolo così) non posso fare altro che spararmi qualche ora di televisione (certo quando la tachipirina non mi rincoglionisce come un ghiro).

Mi capita di vedere un po’ di tutto, ma come mio solito tendo a puntare sulle Serie TV e non avendo il satellite a casa per una precisa scelta di campo, mi sono ritrovato a guardare delle vecchie puntate di Starsky & Hutch.

Quello che ho notato questa volta (ah beh ovvio anche loro qui dicono sempre drink) è lo strano comportamento delle persone al bar, comportamento anche questo comune in tutti i film e telefilm.

Quando c’è da andarsene dal bar il tizio molla giù delle banconote, quasi a caso, e se ne esce anche con una certa fretta.

Com’è possibile che sappia esattamente cosa costi quanto ha sbevazzato? non gli interessa il resto?

Negli ultimi anni dalle nostre parti l’atteggiamento nei bar/pub è radicalmente cambiato. Si è passati da un “pago alla cassa quando ho finito di bere” a un “devo pagare subito appena arriva la merce”. Un cambiamento che io ho “sentito” parecchio, non fosse anche per un certo comune e diffuso atteggiamento tra l’irritato e l’infastidito di chi ti porta lo scontrino. Una cosa tipo “uff.. allora pagate? e vedete anche di averli contati che non c’ho palle di ritornare con il resto”.

In USA invece si mollano giù delle banconote e si va. Manco si chiede il conto.
Boh forse da loro c’è una convenzione del tipo che in un bar tutti i drinks costano un tot, con una differenza tra alcolici e analcolici, quindi tu sai di aver preso tre birre e devi tot dollars.

Ma anche sta cosa di lasciare i soldi sul banco o sul tavolino è sospetta.
Eppure quando sono stato di lù ricordo bene una tipetta che ci inseguiva con il conto per avere la sua mancia.

Forse sono tutte balle. Forse in addirittura pure là nessuno dice “vuoi un drink”? 😉

Camila… mi hai rotto !

Come ho detto, accendo sempre la televisione su Italia 1, ma il mio modo di fruirla non è quasi mai passivo.
Difficilmente sto sul divano guardando “solo” la Tv, di solito la tengo come sottofondo mentre faccio altro: leggo, scrivo, uso il pc, ecc.
Un vero caso da ADHD o Disturbo da Deficit dell’Attenzione, non riesco a fare la stessa cosa per 5 minuti e devo avere più fonti a cui prestare la mia attenzione contemporaneamente. Mhhhh.. ma non è di questo che volevo parlare..

Dicevo, tengo sempre la televisione come sottofondo e scelgo di solito MTV così da avere sia il sottofondo musicale sia per guardicchiare qualche video di quando in quando.

MTV però trasmette sempre meno video. E fin quando sono Manga o Serie TV non ci sarebbe manco tanto problema, non fosse per alcune trasmissioni (evidentemente di successo) che oramai mi sembra piazzino SEMPRE, in qualunque giorno.

Love Line con Camila Raznovich, Filippo Nardi (toh.. un altro del GF che ha trovato un lavoro) e la sessuologa Laura Testa, vorrebbe dispensare consigli e informzioni atte a formare le giovini menti su quel grande mistero che è il sesso.

Tutto bello, se non fosse che le domande degli astanti o dei telefonanti siano gira e rigira sempre quelle: lunghezza del pene, eiaculazione precoce, sesso orale, quanto tempo è giusto dedicare ai preliminari, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Le solite domandine che ricordo leggevo sulla posta di Cioè quando lo rubavo a qualche mia compagna di classe. (la posta faceva morire dal ridere..)

Camila… mi hai rotto. Basta con Love Line. Piuttosto alla stessa ora mandate “Rocco si fa Busto e Sacconago”. Non se ne può più.

E voi giovini pieni di dubbi… compratevi un buon libro… se propio…

P.S.
Unica nota di colore da segnalare sono le divertentissime Avventurine di Pene e Vagina

Ho bisogno di un drink!

Alrtra domenica sera passata al cinema, questa volta con almeno 38° di febbre che mi tiene ancora relegato a casina.

Il film questa volta non ha molta importanza (trattasi di Match Point di Woody Allen, del quale dico solo una cosa: lungo, lunghissimo, pare non finire più), ma la cosa che ha colpito la mia febbricitante coscienza sono state una serie di frasi da film. Frasi che è normalissimo sentire al cinema ma che per un verso o quell’altro non vengono (ancora?) utilizzate nel frasario di strada.

Dai, nessuno dice “vuoi un drink ?” o “andiamo a farci un drink !”.
Non lo usa nessuno, ma lo sentiamo dire da un botto di tempo in tutti i film. In tutti !

Voglio dire: altri termini sono stati sdoganati. Nessuno una volta avrebbe mai osato dire “fottuto”. Ma nei film USA e in tutti i libri (mi ricordo che lo leggevo ancora quattordicenne nei primi libri di Stephen King – passione di gioventù eh… ci tengo a dirlo -) si usava dire “fottuto”.
Non so. Forse era un segreto accordo tra tutti i traduttori per non dire “quel cazzo”.
Effettivamente sta meglio “scendi da quel fottuto camion” che “scendi da quel cazzo di camion”, ma penso che “quel cazzo di” era la miglior traduzione per l’inglese “fucking”.

Ricordo che nessuno in giro diceve “fottuto”.
Ricordo addirittura che lo dissi a mio fratello che lo usava in uno dei suo primi libri (il suo sito); gli dissi che non ci stava, che non suonava, proprio perchè lui è una autore italiano e in Italia non lo diceva nessuno. Mi disse di andare a ranare 🙂

Poi di un botto è entrato nel linguaggio comune.

Perchè drink non c’è ancora entrato? E perchè diamine continuano a riproporlo nei film ?

Vado a farmi un bianco spruzzato (altrochè!)

in USA quanto lavorano ?

Mi è capitato recentemente, durante uno di quei pomeriggi domenicali freddi e uggiosi, di ribeccare in TV l’ennesima replica di Mrs. Doubtfire, il divertente film (credo che l’abbiano visto più o meno tutti..dai) con Robin Williams.

Il nostro Robin, che prima è un attore squattrinato e perdigiorno ma padre esemplare di tre marmocchi, si ritrova ad essere buttato fuori di casa e obbligato dal giudice a trovarsi un lavoro “vero”.

Ok. Si trova un lavoro da magazziniere guardacaso in una stazione TV.
Ma contemporanemente riesce a travestirsi da vecchia governante inglese e badare segretamente ai suoi figli durante il pomeriggio.

Tutto bello. Tutto divertente. Tutto commovente.

Ma facendo un rapido conto, non ci stiamo con i tempi.
Com’è possibile che questo qui mi lavori come magazziniere – lavoro di per sè stancante che dovrebbe prosciugare un po’ di energie e di certo finirmi almeno alla sera – e trovi il tempo di passare tutto il pomeriggio e la sera con i bambini?
Facendo tutte le pulizie di casa poi! Cucinando ecc.

Non ci stiamo proprio dentro. A meno che il famoso “lavoro flessibile” tanto caro a qualcuno non permetta di riuscire comunque a vivere facendo con comodo il magazziniere.. non so.. dalle 10 alle 13. Con calma eh. Senza stancarsi troppo.

Se fosse così.. beh… per la prima volta “quelli là” avrebbero il mio voto.

Ad majora.